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Il drago di Komodo
Nel XIX secolo i marinai e i pescatori delle
isole di Flores e Sumbawa narravano spesso
storie fantastiche di uomini e animali assaliti
e sbranati da grandi draghi che vivevano
nella piccola isola di Komodo, un lembo di
terra caratterizzato da una superficie di
appena 600 chilometri quadrati e situato
nell'Arcipelago della Sonda. D'altra parte,
molti dei nativi delle due isole indonesiane
erano cos� sicuri dell'esistenza dei giganteschi
draghi � o "Boeja darat", cio�
coccodrilli di terra � che non avevano nemmeno
il coraggio di approdare sulle coste di Komodo.
Evidentemente un fondamento di
verit� esisteva
nelle "leggende" raccontate
dagli
abitanti di Flores e Sumbawa,
e ci� indusse
Peter A. Ouwens, direttore del
Giardino botanico
di Buitenzorg (Giava), a organizzare
nel
1912 una spedizione nell'isola
stessa, con
l'intento primario di osservare
e catturare
qualche esemplare del mitico
rettile che
tanto timore incuteva alle popolazioni
locali.
Ouwens riusc� nell'impresa: le
sue minuziose
ricerche, condotte in varie localit�
di Komodo,
gli fruttarono infatti quattro
individui
del supposto drago. Questo era
in realt�
un varano di dimensioni imponenti
e apparteneva
a una specie nuova per la scienza,
cui fu
assegnato appunto il nome di
Varanus komodoensis.
Il clamore suscitato negli ambienti
scientifici
dalla notizia relativa alla scoperta
del
drago di Komodo fu grande, e
nel 1926 anche
lo staff del Museo di Storia
Naturale di
New York decise di organizzare
una spedizione
a Komodo, al fine di studiare
la biologia
del grande varano e di catturare
alcuni esemplari
della specie medesima. La spedizione
- a
cui parteciparono Dunn, uno dei
pi� noti
erpetologi degli Stati Uniti,
il cacciatore
indocinese Defosse, il quale
aveva il compito
di prendere i varani utilizzando
delle trappole
particolari, e la fotografa Burden
- fu autorizzata
e appoggiata dal governo olandese,
che in
quegli anni reggeva amministrativamente
le
isole dell'Arcipelago della Sonda,
e permise
di compiere tutta una serie di
osservazioni
originali sull'ecologia e sull'etologia
della
specie. Grazie alla cattura di
dodici esemplari
morti e due vivi, fu inoltre
possibile intraprendere
studi approfonditi sull'anatomia
e sulle
caratteristiche morfologiche
e cromatiche
del gigantesco sauro della piccola
isola
indonesiana.
Il Varano di Komodo o Drago di
Komodo � il
pi� grande sauro vivente e pu�
raggiungere
lunghezze superiori ai due metri.
Morfologicamente
assimilabile a una lucertola
di grandi dimensioni,
ha la lingua biforcuta, la pelle
squamosa
tendente all'azzurrognolo, �
carnivoro e
molto aggressivo.
Questa specie, come suggerisce il nome, vive
principalmente sull'isola di Komodo, in Indonesia,
e in altri arcipelaghi vicini. Questo enorme
rettile � il pi� grande quadrupede squamato
e misura mediamente 2,5-3 m di lunghezza
e arriva a pesare anche 100-135 kg. L'esemplare
pi� grande conosciuto misurava 3,13 m di
lunghezza e pesava quasi 166 kg. Questo animale
carnivoro si nutre anche di uova, che spesso
razzia dai nidi di altri rettili, come i
coccodrilli. Pu� vivere fino a 30 anni.
Per attaccare e divorare le loro prede, e
cio� i cervo rusa e i suini selvatici, i
draghi di Komodo si servono delle fortissime
unghie ricurve e dei robusti denti con margine
posteriore seghettato. La tattica tipica
di caccia consiste nel mordere la preda ed
attendere che questa muoia nel giro di poche
ore. Le modalit� con cui avviene la consumazione
del pasto sono estremamente interessanti:
dopo aver ucciso un grande mammifero, il
gigantesco rettile comincia a divorarlo a
partire dalla regione anale, affondando ripetutamente
i denti aguzzi nel corpo della vittima e
strappando con forza grandi brani di carne;
in un secondo tempo il varano apre la gabbia
toracica del mammifero e ne divora completamente
il contenuto. Terminato il banchetto, al
quale spesso partecipano diversi individui,
ci� che rimane della preda � soltanto una
carcassa interamente svuotata..
Il Varano di Komodo ha costantemente
una
lingua di color rosso-sangue,
colorazione
dovuta alla naturale lacerazione
dei tessuti
gengivali durante la masticazione.
Ci� crea
una coltura ideale per germi
patogeni, pericolosi
in caso di infezioni conseguenti
ai morsi,
morsi particolarmente penetranti
in virt�
del fatto che sono tesi a sbranare
le prede
anzich� ingoiarle intere come
la maggior
parte dei rettili. Questa, almeno,
la ricostruzione
tipica del comportamento dei
Draghi di Komodo
sino ad oggi, quando alcuni ricercatori
dell�Universit�
di Melbourne si sono presi la
briga di analizzare
il veleno che secernono le loro
ghiandole.
La scoperta � sensazionale: ad uccidere le
prede dei Draghi non sono solo le ferite
cagionate da artigli e denti aguzzi, ma anche
un veleno dalla tossicit� sinora sconosciuta.
Utilizzando alcune strumentazioni medicali
per la diagnosi per immagini, un gruppo di
ricercatori guidato da Bryan Fry (University
of Melbourne) ha scoperto che il Varanus
komodoensis, ha il pi� complesso apparato
ghiandolare per la produzione del veleno
finora riscontrato nei rettili, un sistema
molto simile a quello adottato da uno dei
suoi discendenti pi� prossimi: il Megalania
prisca, l�animale velenoso pi� grande mai
vissuto estintosi circa 40mila anni fa.
Combinando le due caratteristiche,
il Varano
di Komodo riesce infatti a ridurre
al minimo
il numero di contatti con la
propria preda,
una condizione fondamentale per
poter cacciare
anche animali con una stazza
fino a 10 volte
superiore alla sua.
Il varano affonda rapidamente i propri denti
nella carne della preda e contemporaneamente
rilascia il veleno, che contribuisce a peggiorare
le condizioni della ferita e a immobilizzare
il malcapitato animale. Le tossine che lo
compongono sono in grado di far abbassare
la pressione delle prede causando una dilatazione
dei loro vasi sanguigni e portandole cos�
al collasso. Tale caratteristica sembra confermare
le numerose osservazioni finora compiute
sulle battute di caccia del Varano di Komodo.
Una volta ferite, le prede del varano generalmente
non si dimenano e diventano insolitamente
calme. Tale comportamento � compatibile con
un collasso dovuto a un crollo della pressione
sanguigna. Gli animali feriti dal varano
tendono inoltre a perdere molto rapidamente
il loro sangue, un�altra caratteristica compatibile
con la composizione del veleno di questo
spietato rettile, che contiene alcune tossine
anticoagulanti e dunque utili per fluidificare
il sangue impedendo la cicatrizzazione dei
tessuti feriti nelle prede.
A causa della caccia intensa cui sono stati
sottoposti dall'uomo, molti dei mammiferi
predati dal drago di Komodo sono oggi rappresentati,
in tutte le isole abitate dal rettile in
questione (Komodo, Rinca, Padar, Gili Mota,
Owadi Sami e Flores), da popolazioni di modeste
dimensioni. Ovviamente, la rarefazione delle
prede ha inciso in maniera estremamente negativa
sulla consistenza numerica delle popolazioni
di questo varano, tanto che attualmente si
pensa che nelle isole indonesiane precedentemente
citate non siano presenti pi� di 6000 esemplari
della specie. La situazione � particolarmente
grave a Padar e nella parte occidentale di
Flores: in queste isole, infatti, gli incendi
provocati dall'uomo per distruggere vaste
aree di savana e la massiccia presenza di
cani randagi, unitamente alla scomparsa dei
grandi mammiferi, hanno causato in anni recenti
il rapido ed allarmante declino delle locali
popolazioni di drago di Komodo.
Essendo in pericolo di estinzione,
la specie
- inclusa nella Appendice I della
Convenzione
di Washington (CITES) e, dal
1975, nel Red
Data Book compilato dall'IUCN
- � oggi rigidamente
protetta in tutti i territori
insulari ricordati
in precedenza, grazie anche all'Ordinance
on the Protection of Wild Animals
del governo
indonesiano. Due delle sei isole
abitate
da tale entit� (Rintja e Padar)
sono state
inoltre dichiarate riserve naturali,
e quindi
dovrebbero essere, per il futuro,
integralmente
"esenti" da scompensi
faunistici
provocati dall'uomo.
L'accoppiamento avviene tra maggio e agosto,
le uova sono deposte a settembre. La femmina
depone le uova nel terreno o in buchi negli
alberi. Il nido contiene normalmente 20 uova
che hanno un periodo di incubazione di 7
mesi ed � sorvegliato dalla madre. Tuttavia
dopo la nascita il cucciolo � senza difese
per cui la mortalit� infantile � molto alta.
Generalmente i primi anni di vita del Drago
di Komodo li passa tra gli alberi (2 anni
circa) dove ha pi� possibilit� di sopravvivere.
Il drago di Komodo raggiunge la maturit�
sessuale dopo cinque anni.
Recentemente � stata dimostrata
la partenogenesi
facoltativa del drago di Komodo.
In Inghilterra
infatti una femmina di varano
tenuta in cattivit�
in uno zoo inglese si � riprodotta
in questo
modo, cio� senza l'ausilio del
seme maschile.
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